MAGGIO – LUGLIO 2020
english version
Se in prima istanza dimora è casa, rifugio, permanenza in un luogo, etimologicamente è anche indugio, attesa, ritardo; mettere a dimora rimanda inoltre alla botanica, al collocare una pianta nel terreno, farla radicare, nutrirla, crescerla. È un termine sfumato e cangiante, non assertivo, che conduce al radicarsi da un lato, ma che dall’altro autorizza alla provvisorietà, al tentennamento, al tempo “perso” e riconfigurato; appare allora la migliore ipotesi per tentare di descrivere – e realizzare – un progetto di residenza d’artista in uno scenario straniante come quello dato dall’isolamento e dal distanziamento fisico.
DIMORE è il progetto sperimentale di residenza d’artista che l’area Creatività dell’Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova – con la curatela di Stefania Schiavon, Caterina Benvegnù, Elena Squizzato con la collaborazione di Elisa Pregnolato – attiva assieme a un gruppo di giovani artisti per capire come, e se, in questi tempi incerti si possano riconfigurare le pratiche artistiche e le professioni culturali.
Il progetto nasce quando tutto si ferma. Ci siamo trovate a pensare cosa avremmo dovuto e potuto fare e soprattutto in che modo, in un momento, fino a poco prima, inimmaginabile. Molte domande, innumerevoli riflessioni costellano le riunioni giornaliere che cominciamo a fare da subito, in un iniziale spaesamento in cui troviamo la direzione. La troviamo a partire dal ruolo sociale e civile che, per noi, le pratiche artistiche devono avere nelle nostre comunità come agenti di cambiamento. Lo facciamo mettendoci in ascolto e tenendo conto delle posizioni e dei ragionamenti che si manifestano con urgenza e prendono corpo organicamente durante il periodo di quarantena.
Lavoratori e lavoratrici dell’arte e della cultura stanno mobilitandosi attraverso gruppi informali, attivismi dal basso, organismi e collettivi nati ad hoc, per ragionare, discutere, e assieme proporre nuovi modelli attorno al ruolo, le condizioni, il presente ed il futuro delle proprie professioni, già particolarmente vulnerabili – complice una debolezza strutturale del sistema artistico italiano – e in questo periodo duramente messe alla prova.
Gruppi come AWI – Art Workers Italia, appelli come SOSNOPROFITCULTURA, organizzazioni come il Forum dell’Arte Contemporanea con la sua “Chiamata alle Arti”, stanno operando in sinergia e proponendo ampi dibattiti affinché nel “dopo” si mettano in discussione e si riorganizzino pratiche, modalità, fruizioni.
DIMORE è allora una delle risposte del servizio pubblico per contribuire a ridisegnare, in direzione contigua alle iniziative appena sorte, un nuovo paesaggio culturale.
DIMORE supporta e sostiene gli artisti e le artiste invitate nella ricerca e nella formazione, anche grazie ad uno spazio di confronto ampio e dai tempi lenti e dilatati, nel quale è legittimo decidere di non fare, di non produrre, di non affannarsi per il raggiungimento di un’opera o lavoro finito. La scelta di far nascere ora un progetto di residenza, che per definizione vede la coabitazione di un gruppo di artisti all’interno di uno spazio condiviso e comune, si situa nella volontà didestrutturare il concetto di residenza stessa, ricreando una dimensione di scambio, riflessione, discussione – di pratiche, visioni, immaginari – in un’epoca che nessuno è ancora in grado di definire né di percepire in toto, ma che necessita di essere indagata e re-immaginata, anche nel qui e ora.
Nell’arco di circa due mesi, gli artisti e le artiste avranno modo di partecipare a workshop di gruppo, da seguire online, creati per loro da professionisti nell’ambito dell’arte e della cultura, articolati in temi di volta in volta differenti che avranno il compito di sollevare interrogativi sul presente.
Anche il pubblico avrà modo di seguire il processo in corso grazie a degli incontri che diverranno pubblici e grazie a questo sito, che fungerà da contenitore, da diario di bordo, da casa.
Il diario è lo strumento narrativo utilizzato per raccontare il processo di lavoro e non il risultato finale. Gli artisti e le artiste infatti, al termine di ogni capitolo, non sono chiamati a realizzare un’opera, ma a comunicare verso l’esterno la propria esperienza attraverso delle restituzioni: appunti, pensieri, immagini, scritti, parole.
DIMORE è realizzato grazie al supporto della Regione Veneto nell’ambito del Piano di Interventi in materia di Politiche Giovanili DGR n.1675 del 12/11/2018, progetto “Costruire cultura 2”.