Daniele Costa

Metamorfosi Papilio Machaon (Macaone), 2020







































Stan Brakhage & David Kamp, curated by Ed Atkins,
The Act of Seeing With One’s Own Eyes, 1971




Il corpo consiste nel fatto che noi sappiamo presentare la nostra immagine. La nostra immagine, ovvero noi stessi: io sono presente al mondo solo tramite il mio corpo. i miei pensieri, i miei sentimenti non si esprimono o non si rivelano se non tramite il mio corpo. Io penso con la mia parola e parlo con la mia bocca. io provo un’inquietudine e questa emozione stringe la mia gola o il mio stomaco. Io non esisto che secondo questa materialità, che non ha niente di “materiale” opposto alla supposta sostanza “spirituale” di un soggetto, ma che non è altro che l’esposizione, la presentazione, la manifestazione di ciò che io posso certamente comprendere come una “interiorità” o una “intimità”, ma che può essere tale solo perché essa può esporsi, offrirsi agli altri. E d’altronde, gli altri non sono solamente gli altri umani. Gli altri animali, nondimeno, se non pure i vegetali o i minerali, tutti insieme e tutti intorno a me, con i miei congeneri, sono ciò a cui il mio corpo si presenta e con cui può entrare in contatto.

Jean-Luc Nancy, Il corpo dell’arte, Mimesis Edizioni, Milano, 2014, p. 37-38