Annalisa Zegna

Sulla fase preimmaginale. Larva di tricottero del fiume Sesia, luglio 2020.

I tricotteri sono insetti a metamorfosi completa, il cui ciclo larvale si svolge in acque dolci, per lo più correnti, mentre l’adulto è terrestre. Attraggono l’attenzione anche dell’osservatore meno attento a causa dei curiosi foderi che le larve producono e all’interno del quale nascondono il loro corpo. Queste larve, dall’aspetto grossolanamente simile a bruchi di farfalle, hanno grandi ghiandole sericipare tubulari, in qualche caso lunghe quanto il corpo, il cui prodotto viene emesso da un dotto che sporge tra i palpi labiali. Gli astucci costruiti grazie alla seta prodotta da queste ghiandole hanno aspetto molto diverso a seconda delle specie.
Le strutture più note sono foderi tubulari, provvisti in genere di aperture alle due estremità. Gli stadi pre imaginali vivono all’interno di questi foderi (larve coleofore). […] Questi foderi possono essere trasparenti, formati dalla sola seta (come nel leptoceride Ceraclea), o ricoperti da minuscoli sassolini, pezzi di foglie o di rametti, e perfino conchiglie e opercoli di gasteropodi. Il nome comune con cui vengono indicati i tricotteri (noti al grosso pubblico per lo più solo per la fase larvale) è friganee (che si richiama al nome scientifico di una delle famiglie dell’ordine, i friganeidi), ma forse i nomi volgari più noti sono portasassi o portalegna e si riferiscono evidentemente a quelle specie che scelgono appunto questi materiali per la costruzione degli astucci protettivi. […] Durante la fase larvale i tricotteri sono in genere specificamente legati ai vari tratti del fiume.

“Aspetti faunistici: invertebrati degli ambienti di acqua corrente” in Fiumi e boschi ripari. Calme vie d’acqua e loro margini ombrosi, Quaderni habitat n. 21, Museo Friulano di Storia Naturale, Udine 2008