Se in prima istanza dimora è casa, rifugio, permanenza in un luogo, etimologicamente è anche indugio, attesa, ritardo; mettere a dimora rimanda inoltre alla botanica, al collocare una pianta nel terreno, farla radicare, nutrirla, crescerla. È un termine sfumato e cangiante, non assertivo, che conduce al radicarsi da un lato, ma che dall’altro autorizza alla provvisorietà, al tentennamento, al tempo “perso” e riconfigurato; appare allora la migliore ipotesi per tentare di descrivere – e realizzare – un progetto di residenza d’artista in uno scenario straniante come quello dato dall’isolamento e dal distanziamento fisico.
DIMORE è il progetto sperimentale di residenza d’artista che l’area Creatività dell’Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova attiva assieme a un gruppo di giovani artisti per capire come, e se, in questi tempi incerti si possano riconfigurare le pratiche artistiche e le professioni culturali.
Il sito di DIMORE funzionerà come ambiente e spazio di lavoro che ospiterà la residenza, luogo in cui presentare i materiali di varia natura e i contenuti multidisciplinari che verranno raccolti, analizzati e discussi dagli artisti e dalle artiste, dalle curatrici e dai tutor nel corso della residenza online.
Ogni quindici giorni una parola chiave aprirà le sessioni della residenza – denominate capitoli – e dunque i workshop e i tavoli di discussione, che verranno attivati di volta in volta da un tutor diverso assieme ai sei artisti in residenza. I capitoli articoleranno temporalmente questa residenza online e scandiranno “virtualmente” sia il passare del tempo e lo spostamento da una tematica all’altra, sia l’avvicendarsi delle riflessioni e delle visioni che verranno presentate quindicinalmente dagli artisti e pubblicate nel diario di DIMORE.
Le parole chiave che verranno trattate nel corso della residenza sono: Identità, Relazione, Immaginario, Metamorfosi.
Il diario è lo strumento narrativo per raccontare il processo di lavoro e non il risultato finale. Gli artisti, al termine di ogni capitolo, non sono chiamati infatti a realizzare un’opera, ma a comunicare verso l’esterno la propria esperienza attraverso delle restituzioni: appunti, pensieri, immagini, scritti, parole.
Le restituzioni si alterneranno di capitolo in capitolo, ogni quindici giorni, sull’homepage.
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